E’ l’area che si occupa di rilevare i bisogni e le risorse presenti sul territorio, promuovendo opere concrete di senso in risposta alle necessità individuate e per rendere visibile l’impegno cristiano nella carità come scelta preferenziale verso i più deboli e verso le diverse fragilità umane.

Opere concrete di senso che rendono visibile l’impegno cristiano verso le diverse fragilità

Lo sviluppo integrale della persona umana ci chiede una maggiore sistematicità dei servizi e una sinergia tra gli uffici dell’area socio-caritativa: Pastorale Sociale e Lavoro, Giustizia e Pace, Custodia del Creato, Migrantes, Uff. Missionario e Amahoro, la Pastorale per la Salute, Uff. Famiglia e Consultorio Familiare e il CDAL e Amici dell’Università Cattolica.  L’obiettivo generale è quello di implementare e rafforzare quest’azione, proprio nella consapevolezza di contrastare, oltre alle diverse forme di povertà, anche la cultura dell’assistenzialismo, del clientelismo e della delega che continua a connotare l’intervento nell’ambito socio-caritativo. In questi ultimi anni le azioni sono state piuttosto frammentate ed è mancata l’organicità degli interventi. E sempre alla luce del documento citato prima, il Vescovo, ci invita ad essere una “presenza significativa nei territori, avendo a cuore la sollecitudine verso gli ultimi, l’attenzione verso i più deboli e gli ultimi, l’ attenzione agli emarginati, il servizio dei poveri, la premura per i malati e per i minori”(n.83).

Tale azione si svilupperà su tre aree.

I servizi nati sotto la spinta di bisogni emergenti, già avviati o che si avvieranno per dare dignità alle persone in difficoltà e promuovendo processi di liberazione, d’ora in poi avranno questo spazio concreto, l’ex convento dei Cappuccini ed ex Carcere, che sarà a servizio dell’intero territorio diocesano, in modo particolare delle comunità parrocchiali. Sarà luogo anche di sinergie e di progettazione tra i vari uffici diocesani impegnati sulle tematiche socio-caritative.                                                

Le risposte ai bisogni hanno infatti promosso la nascita di nuovi enti per dare continuità e sistematicità alle varie azioni.