Progetto APRI – Accogliere, Proteggere, Integrare, Includere

Il progetto ha come obiettivo di dare un volto agli invisibili. Sul territorio diocesano sono presenti più di 2300 immigrati, che molto spesso non partecipano alla vita attiva delle comunità, per questo il progetto APRI (accogliere, proteggere, promuovere, integrare) di Caritas Italiana coinvolge 34 immigrati e le comunità parrocchiali dove essi risiedono. La comunità parrocchiale si rende presente attraverso le famiglie tutor che avranno il compito, insieme agli operatori caritas, di far conoscere e inserire le persone immigrate nella vita della comunità attraverso varie attività

Il termine “Apri” accoglie e sintetizza l’invito di Papa Francesco pronunciato nella Giornata mondiale della pace 2018 – “Aprire, proteggere, promuovere, integrare” – assieme al gesto di aprire la porta.
“Apri” è un progetto della durata di sei mesi. Ogni “famiglia (tutor)” è espressione della comunità parrocchiale, punto di riferimento nel cammino d’integrazione. Significativo strumento, nel percorso degli immigrati, è il “Diario di bordo”, con cui i beneficiari, la “famiglia (tutor)” e la comunità parrocchiale e diocesana, raccontano il cammino d’inclusione e i progressi fatti durante il periodo di vita insieme, attraverso le varie esperienze che organizzate dalle comunità parrocchiali.
Il progetto “Apri” prende in carico le situazioni dei più vulnerabili, in particolare famiglie con bambini e singoli con fragilità, con l’obiettivo di “dare maggiori opportunità di integrazione a chi è in regola con i permessi”. L’iniziativa è il prosieguo del progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”, il percorso che la Caritas aveva dedicato ai migranti qualche anno fa e che ha visto partecipi alcune parrocchie della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca.

Ai trenta beneficiari del progetto “Apri” si sono aggiunti altri settanta immigrati, che la Caritas diocesana sta sostenendo, in questo particolare periodo di difficoltà, attraverso l’ascolto dei loro bisogni e l’aiuto alimentare.