La cooperativa Ipad Mediterranean nel Capo di Leuca costruisce opportunità di lavoro nel segno della convivialità cara a don Tonino
Enzo, Mba, Vito, Massimo, Konate, Giuseppe, Yaya, Khalid, Ippazio. Insieme fanno quattro paesi, tre continenti. Italia, Gambia, Mali, Afghanistan. Europa, Africa, Asia.
Si incontrano qui, nel territorio del Capo di Leuca. Chi è qui da sempre, c’è nato. Chi, qui, è arrivato da lontano, anche da molto lontano. Si guardano negli occhi, condividono sentimenti ed emozioni, desiderano altro per sé e per la comunità in cui si ritrovano a vivere insieme, che s’affanna tra disoccupazione, precariato, scarse opportunità.
Calibrano abilità e sogni. E partono, per restare. Fondano una cooperativa che già nell’acronimo indica la rotta – Integration Peace and Developpement – nel comune bacino del Mediterraneo.
“Perché come dice Papa Francesco, siamo tutti sulla stessa barca. Costruire delle relazioni con gli altri è importante per il proprio bene e per quello di tutta la comunità” afferma don Lucio, direttore della Caritas che ha creduto nella nascita della cooperativa, affiancandone e sostenendone il percorso.
E ce l’ha fatta quel gruppo di amici.
Ipad Mediterranean ha oggi due anni di vita. Si occupa di agricoltura, prediligendo il recupero e la produzione di colture locali minori, da decenni snobbate dalla grande distribuzione e che rischiavano di andar perse. Si muove ormai da un anno anche nel settore dell’accoglienz, gestisce la casa per ferie “L’oasi del Bello” (in onore a don Tonino Bello) di proprietà della diocesi, per l’accoglienza di gruppi sportivi e parrocchiali.
“La nostra cooperativa vuole essere un segno della convivialità delle differenze, un concetto molto caro al nostro don Tonino Bello” spiega Enzo Chiarello, socio fondatore e presidente della cooperativa che oggi opera anche nel settore dei servizi, collaborando con Caritas, altri uffici della diocesi di Ugento Santa Maria di Leuca e con alcuni Comuni del Capo di Leuca. “Attraverso la cooperativa – conclude Chiarello – cerchiamo di trovare una soluzione lavorativa per tutti i soci e i giovani che vivono nel territorio, collaborando e facendo rete con tutto il sistema”.