Coordinamento nazionale immigrazione a Matera

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di Valentina D’Amico

In occasione del Festival Sabir (Festival diffuso delle culture mediterranee) in programma in questi giorni a Matera dal 12 al 14 maggio, il Coordinamento nazionale immigrazione di Caritas riprende i consueti incontri annuali sui temi dell’immigrazione e dell’asilo.

1° giorno di Coordinamento

Si fa il punto sulla crisi ucraina con particolare attenzione all’accoglienza nei programmi APRI UCRAINA e Bando Protezione civile.

Apri Ucraina

Un progetto che si ispira al modello Apri (accoglienza seguita dalla comunità, con una famiglia tutor accanto al migrante). Apri Ucraina prevede sempre attività di integrazione, formazione e distribuzione di beni primari e, in aggiunta, considerate le importanti donazioni ricevute, anche il vitto e l’alloggio a favore della persona migrante.

Bando Protezione Civile

Circa 28 enti hanno partecipato al bando che prevedeva un’accoglienza per 15mila persone, portato poi a oltre 17mila data l’alta richiesta, per 15 regioni italiane e 189 comuni coinvolti.
Caritas Italiana, coinvolgendo le caritas territoriali, ha vinto il bando mettendo a disposizione 2167 posti di accoglienza in tutta Italia (in famiglia, in strutture di accoglienza e nelle strutture delle diocesi).

2° giorno di Coordinamento

Immigrazione e sfruttamento nei campi

Si parte dalla domanda:

“Se si paga pochi centesimi un’anguria al mercato, quanto è stato pagato il lavoratore stagionale che nei campi raccoglie quell’anguria?”

Un’occasione per raccontare e confrontare i progetti e l’impegno di Caritas che, dalla Lombardia alla Calabria, dal Lazio alla Puglia, interviene per alleviare la fatica, per sostenere i singoli lavoratori e le famiglie coinvolte.

Vie legali e sicure di ingresso

L’attivazione dei corridoi umanitari dall’Ucraina apre una fase un po’ complicata perché parallelamente spegne i riflettori su altre crisi, ma Caritas continua a lavorare per l’accoglienza dei migranti delle varie parti del mondo, proseguendo nell’attivazione di diverse possibilità di accesso.

Sono oltre 1500 i beneficiari supportati da Caritas Italiana attraverso i seguenti canali:

Corridoi Umanitari (5 Niger, 1 Giordania, 7 Etiopia e 1 Turchia) 600 persone

Resettlement Sanitario (Giordania)

Evacuazioni Umanitarie (Libia e Polonia)

ricongiungimenti famigliari (www.ricongiungimento.it)

Corridoi universitari (Etiopia)

A questi si aggiunge il Protocollo 2021 – Afghanistan: prevede per quest’anno l’arrivo di 1200 beneficiari (400 a carico di Governo italiano – Unhcr, Sai Resettlement; 300 Caritas Italiana, 200 FCEI, 200 Sant’Egidio, 100 Arci)

Paesi di provenienza Pakistan e Iran, Turchia, Giordania e Bosnia

A giugno ci sarà un primo incontro in Turchia, paese di transito per tutti gli Afghani che cercano di entrare in Europa. Si cercherà di essere operativi subito dopo l’estate, per attivare l’accoglienza.

Corridoi universitari

Daniele Albanese, dell’ufficio Politiche Migratorie e Protezione Internazionale di Caritas Italiana, spiega che “i rifugiati presenti in paesi terzi che hanno un percorso di studi già avviato nel proprio paese di origine o nei paesi di transito, con una laurea di primo livello come bagaglio, sarà assistito per ottenere la possibilità di studiare e conseguire la laurea di secondo livello in Italia”.

Il progetto va avanti dal 2019, quest’anno le università coinvolte sono 32 dal nord al sud e nelle isole, con 69 borse di studio messe a disposizione degli studenti, 25 diocesi coinvolte e oltre 200 corsi di studio offerti. Partner coinvolti: Unhcr, Ministero degli esteri, Diaconia valdese, Gandhi Charity e Centro Astalli.

Il paese di provenienza quest’anno non è più l’Etiopia, per via del conflitto in corso, ma Nigeria, Niger e Camerun. Si fa fatica a trovare i candidati: sono paesi giganti, molti vivono nei campi lontani dalle grandi città, la connessione internet non è sempre attiva. Per questo la scadenza del bando è stata estesa alla fine di maggio.
Tra 10 giorni si farà una missione nei paesi coinvolti proprio per facilitare le informazioni. Il bando è stato esteso a Malawi, Zambia, Zimbabwe, Sudafrica e Mozambico.

Prospettive future

Canali di ingresso da Bielorussia-Ucraina: Conosciamo il dramma delle persone bloccate al confine tra questi due paesi. Caritas Italiana sta lavorando affinché si faciliti l’accoglienza di queste persone (Siriani, Curdi, Afghani) e ha chiesto più volte al governo di indicare una modalità per accoglierne un certo numero.

Community sponsorship: Si è costruito un tavolo di lavoro interministeriale per riuscire a dare un quadro istituzionale e di riferimento per regolare la grande disponibilità di accoglienza (che abbiamo riscontrato sull’Ucraina, ma anche sull’Afghanistan), da parte delle comunità laddove c’è un percorso interministeriale e un sostegno pubblico.

Corridoi lavorativi: Caritas è impegnata in un progetto europeo di cui Caritas Italiana è capofila, un’esperienza di corridoi lavorativi che non esistono ancora in Europa. Due anni fa, prima del Covid, è stato siglato un protocollo d’intesa con il Ministero del lavoro per promuovere il contatto tra i rifugiati e le aziende. Ad ora non esiste ancora questa possibilità, si vorrebbe creare un’esperienza pilota per promuovere questo tipo di abbinamenti. In questi anni diverse aziende, anche grandi, hanno contattato Caritas alla ricerca di competenze. Ci stiamo lavorando.

Eu passworld: E’ un progetto europeo per cui la Commissione europea ha caldeggiato la partecipazione di Caritas Italia, con Irlanda Belgio e Canada

Corridoi umanitari: Si cercherà di promuovere un protocollo d’intesa per la promozione di corridoi umanitari per altre nazionalità, come è stato fatto per gli Afghani.